Per la prima volta dopo quattro anni di attività nel Laboratorio della Fabula, i nostri ragazzi hanno realizzato uno spettacolo creato interamente da loro, frutto dell'esperienza maturata con i loro maestri Patrizia Becchio e Gino Abrigo.
Fin dalle prime sperimentazioni, i ragazzi sono stati coinvolti nella rielaborazione delle fiabe di Itali Calvino o nella riflessione su tematiche importanti come il Giorno della Memoria e l'integrazione tra differenti culture.
I metodi adottati da Patrizia e Gino aiutano i ragazzi a sentirsi a proprio agio sul palcoscenico, senza sforzo né disagio, perché preparati con tecniche di interiorizzazione delle emozioni e di espressione corporea, attraverso giochi di ruolo e divertenti forme ludiche.
Noi genitori siamo convinti dell'importanza di questa esperienza anche sul versante educativo: il sapere che dietro le quinte c'è qualcuno che lavora per la loro crescita emozionale sulla base di quei grandi valori che a volte la vita quotidiana dà per scontati, ci ha sempre stimolati a seguirli, ad assecondarli nel loro impegno e a condividere l'importanza dell'iniziativa, grazie agli evidenti progressi in ogni aspetto della loro personalità.
Prima di tutto, Patrizia e Gino pongono l'accento sull'amicizia: difficilmente, infatti, sentiamo litigi e discussioni su ciò che è giusto o sbagliato e non esistono invidie e gelosie all'interno del gruppo.
Altrettanto necessaria è la fiducia, poiché i ragazzi riescono a fidarsi reciprocamente delle loro capacità, nonostante la differenza di età.
Non meno impportante è il rispetto che viene dalla conoscenza e che porta a valorizzare i pregi degli altri, accettando i propri difetti.
Poi c'è la comunicazione perché, migliorando l'impostazione vocale, i ragazzi imparano a comunicare in modo naturale e spontaneo.
Controllando l'emotività, inoltre, sviluppano l'autocontrollo anche quando sono "sotto pressione", come è capitato nei primi saggi.
Infine, occupare un posto sul palco ed avere un ruolo nella storia ha migliorato la loro caopacità di affermazione di sè.
Dopo tutto il percorso arriva il momento, per noi, più appagante: lo spettacolo e si va ... TUTTI IN SCENA!!
Diciamo TUTTI percvhé in teatro anche gli spettatori hanno il loro compito, che è quello di ascoltare, vedere, applaudire, ma sopratutto, noi genitori non possiamo fare a meno di emozionarci perché quelli sono i nostri figli, i nostri piccoli attori che mettono in scena se stessi e ci offrono il loro impegno, con orgoglio.
Li vediamo come mai ce li saremmo aspettati: disinvolti, senza paure, fieri ed entusiasti di presentarci il loro lavoro.
E noi genitori sentiamo crescere nel cuore un po' di commozione... che va a dimnostrare tutto il nostro affetto e la nostra soddisfazione nel vederli felici di far parte di un gruppo che regala momenti di preziosa crescita e a noi... momenti di immensa empatia.
Grazie Patrizia, Grazie Gino
per aver saputo assecondare con affetto e pazienza questoi nostri piccoli attori.
|
|