Quanti castelli abbiamo incontrato nelle fiabe e quanti ne abbiamo visitati? Magici, incantati, invisibili …! Nel gioco del teatro, con tecniche di improvvisazione e creatività, Immaginiamo noi stessi come un castello! Come un luogo che racchiude tante stanze. Le torri si ergono a difesa. Ma c’è anche una stanza sotterranea... lì è custodito il tesoro!
Lavoreremo sul quel tesoro che a volte è abbandonato in un forziere, coperto dalla polvere degli anni ma che trovato si rivela una risorsa!
Il fiammifero è tanto fragile quanto potente. Piccolo ed esile è il fautore del fuoco, sopra di esso, per reggere, il castello deve essere in equilibrio. Noi siamo in continuo equilibrio (almeno ci proviamo)!
Proponiamo un viaggio tra le stanze del castello, alla scoperta delle cose preziose che contengono e di quelle che vogliamo modificare (pulizie di inizio stagione!), alla ricerca del tesoro che è ben nascosto ma che una volta trovato ci rende ricchi e ci permette di realizzare qualche piccolo cambiamento!
Cos’è la drammaterapia?
“La Drammaterapia è una terapia artistica basata sulle arti drammatiche e applicata a contesti clinici, educativi e sociali, formativi e dello sviluppo personale, sia in assetto individuale sia di gruppo.
L’assunto di fondo della Drammaterapia è l’idea che la persona sia intrinsecamente “drammatica” nel suo sviluppo, cioè legata all’azione alla storia al fare, come suggerisce la parola dramma nel suo significato greco originario.
Le prime manifestazioni di principi drammatici sono osservabili già nei primi mesi di vita.
I metodi della Drammaterapia possono includere movimento, mimo, lavoro sulla voce, gioco drammatico, giochi di teatro, giochi di ruolo, drammaturgia, maschere, miti e storie.”
(tratto da http://www.spid-drammaterapia.it/pagine/drt.htm)
La Psicoterapeuta partecipa attivamente al laboratorio, come osservatrice direttamente coinvolta che al termine di ogni sessione restituisce quanto colto dal punto di vista psicologico ed emotivo, per costruire la “storia delle storie”, che racchiude ogni singolo percorso di (ri)scoperta del proprio castello, delle proprie stanze, del proprio tesoro.
L’uso della metafora facilita questo “viaggio”, evocando nuove realtà e nuovi “abiti” da indossare, consentendo di osservare uno stesso contenuto da diversi punti di vista, e di elaborarlo in modo soggettivo, “vestendo” la metafora (immagine, storia, personaggio, luogo) di caratteristiche individuali. Il contenuto della metafora permette che ogni persona si senta coinvolta e senta la possibilità di spaziare all’interno di ciò che viene proposto mettendoci dentro i propri significati, le proprie emozioni, i propri pensieri, proprio perché la metafora in modo suggestivo può significare cose diverse per diversi soggetti: ognuno ne trae l’insegnamento più conveniente, riscontrando il messaggio che più va incontro alle caratteristiche della sua personalità, che in questo modo ha la possibilità di esprimersi.
Partecipanti al laboratorio:
Tutti coloro che, adulti, vogliono mettersi in gioco, giocando, tutti coloro che vogliono affrontare un viaggio in se stessi e per se stessi.
Non sono necessari requisiti particolari.
Condotto da:
Patrizia Becchio operatrice teatrale con tecniche di drammaterapia
Alessia Amharai psicoterapeuta
INFO E ISCRIZIONI patrizia.becchio@gmail.com cell. 3474029757